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Shaolin BaJi Quan

Lo stile Shaolin BaJi Quan si inserisce fra quegli stili che sono entrati all'interno del monastero solo in epoca più recente, infatti si racconta che la diffusione del BaJi Quan iniziò intorno all'anno 1727, nel 47° anno del regno dell'Imperatore KangXi.

Un giorno un monaco Taoista che viaggiava per le province dell' Hebei, si recò a Meng Cun, una cittadina che dista 249 km da Beijing, vicino a Cang Zhou, lì viveva un ragazzo quindicenne di famiglia musulmana, che si chiamava Wu Zhong, appassionato di arti marziali.
Il monaco Taoista raccontò che aveva iniziato il suo peregrinare per scappare dalla repressione che i regnanti Qing stavano operando in tutta la Cina e chiese asilo al giovane Wu che, felice, lo ospitò per un periodo di tempo.
Il monaco, per ripagare la gentilezza del giovane, accettò di prenderlo come allievo e gli insegnò il suo stile di gongfu.

Wu Zhong studiò per anni il gongfu del misterioso monaco che più volte, alla richiesta del giovane di rivelargli il suo nome, rispondeva che non era ancora giunto il momento.
Una volta diventato un abile combattente ed aver appreso in maniera completa gli insegnamenti del monaco, questi decise di proseguire il suo viaggio e prima di ripartire rivelò al giovane Wu che il suo nome era "semplicemente" Lai.
Dopo pochi anni, un'altro monaco Taoista venne a far visita a Wu Zhong, il suo nome era Pi, secondo alcune versione della leggenda, Pi era stato mandato dal Maestro Lai per continuare l'insegnamento dello stile a Wu Zhong, comunque entrambe le storie accomunano il fatto che Wu Zhong continuò lo studio dello stile con questo secondo monaco Taoista.

Wu Zhong divenne un combattente così abile che da tutte le parti della Cina giunsero combattenti desiderosi di sfidarlo, ma lui risultava sempre vincitore, la sua fama si sparse per la Cina a tal punto che il principe XunQi della dinastia Qing decise di convocarlo a palazzo per nominarlo sua guardia del corpo personale e in più lo nominò Maestro di Gongfu Imperiale, nomina ovviamente molto ambita poichè permetteva di addestrare le guardie imperiali a difesa del palazzo.

Fu così che lo stile BaJi Quan divenne molto famoso, ma nonostante i molti viaggiatori che si recavano da Wu Zhong per chiedere di diventare allievi, inizialmente i segreti dello stile rimasero appannaggio della famiglia di Wu Zhong per generazioni e la pratica del vero BaJi rimase custodita gelosamente all'interno del villaggio Meng Cun.
La prova di ciò sta nel fatto che solo i successori di Wu Zhong, fortissimi praticanti di Gongfu BaJi Quan, ricoprirono incarichi di notevole prestigio sempre a fianco di imperatori e importanti cariche dello Stato come l'Imperatore PuYi, il presidente Sun Yat Sen, Chiang Kai-Shek, Mao Tze Tung, e pare che ancora oggi le alte cariche militari e i servizi segreti si addestrino secondo i principi di questo tradizionale sistema di combattimento.

Nel corso di questi secoli l'apprendimento del BaJi Quan è sempre stato associato al suo utilizzo in ambiti militari e la vicinanza dei suoi principi con quelli del TaiJi Quan (altro stile che inizialmente formava combattenti invincibili) è tale che  furono coniati diversi motti a livello popolare, alcuni di questi recitano così: <<La pratica del TaiJi può portare la pace nel Paese, ma l'esercizio del BaJi può condurre alla stabilità del Mondo intero>> oppure <<La pratica del TaiJi serve ai Ministri, per amministrare il Paese, ma la pratica del BaJi serve ai Generali per difenderlo!>>

Lo stile BaJi Quan si può tradurre come lo stile delle 8 Direzioni, anche se, studiando attentamente la sua matrice tecnica e filosofica, acquista più senso tradurlo come lo "Stile degli 8 Principi".
Infatti in Cinese il termine Ji
ha diverse sfumature di significato, significa anche "finalizzazione", "traguardo massimo" e nel contesto dello stile rappresenta "il raggiungimento di una meta ultima", "la conquista di uno stato ultimo di consapevolezza", in questo senso il termine "direzione" non indica le direzioni nello spazio, ma le direzioni entro le quali devi mantenerti psicologicamente ed emotivamente per poter acquisire qualcosa di superiore ed ultimo, assumendo quindi il significato di "cammino".

Lo stile BaJi Quan è uno stile relativamente "semplice", nel senso che porta ad una efficacia in tempi più ristretti rispetto al TaiJi Quan (che richiede decenni di pratica assidua), ma l'allenamento è particolarmente duro, sopratutto i primi anni, durante i quali grande importanza viene data alla pratica di posizioni bassissime ed a spostamenti repentini.
Non ci sono tecniche "coreografiche" e ogni movimento porta con sè la semplicità dell'efficacia e dell'utilizzo immediato, i gesti sono molto corti, spesso a contatto corpo-a-corpo, lineari, grande importanza viene dato allo studio della gomitata, tecnica devastante nelle corte distanze.
Uno dei principi fondamentali dello stile è Jin Jin Jin! cioè avanzare, avanzare, avanzare!

Durante i primi anni di allenamento agli studenti viene insegnato a difendersi da molteplici attacchi applicando una sola tecnica alla volta (parata e attacco devono avvenire sempre in simultanea), fino a renderla istintiva, potente e adattabile a più contesti.
La forza viene sviluppata da un grande gioco di anche e spalle, accompagnata da un sonoro battito di piedi (Zhen Jiao), la meccanica interna è molto complessa e per un osservatore esterno assolutamente invisibile, richiede diversi anni di studio costante, i suoi benefici sono durevoli e la forza che si sprigiona è veramente esplosiva.
Dopo diversi anni, la pratica comincia a prendere la forma di un vero e proprio QiGong in movimento dinamico, grande enfasi viene data alla respirazione, guidata dai suoni "Heng" e "Ha" che accompagnano l'esecuzione di alcune tecniche.

Le forme del BaJi Quan sono una ventina, divise per ragioni didattiche e simboliche in 8 sezioni ciascuna, si tramanda che il corpo venga allenato secondo gli 8 "segmenti", che sono: testa, spalle, tronco, fianchi, gomiti, ginocchia, mani e piedi, ognuno con specifiche modalità di allenamento e movimento.

Tutto l'allenamento segue la filosofia degli 8 "sentieri" o tappe...l'allievo inizia studiando il vuoto o WuJi, l'assenza di movimento e di intenzione, questo lo conduce a scoprire l'esistenza del movimento e dei suoi reciproci, pieno e vuoto, azione e inazione, contrazione e rilassamento, Yin e Yang secondo la formazione del Dao (Liang Yi, i due principi complementari) che danno forma alle linee intere e spezzate che vanno successivamente a formare gli 8 trigrammi appunto.
Il 3° sentiero porta l'allievo a studiare il trigramma come unità dell'espressione della natura, tutto può essere diviso in 3 "razionalità" uomo cielo e terra, acqua fuoco e vento, luna sole e stelle, secondo la simbologia Taoista di cui tutto il BaJi Quan è impregnato (l'uomo stesso è diviso in corpo, mente e spirito)
Con il 4° sentiero l'allievo scopre le 4 combinazioni di yin e yang (Si Xiang, le 4 Manifestazioni), come 4 polarità attraverso cui, ciclicamente la natura si esprime, le 4 stagioni, le 4 direzioni cardinali.
Arrivato al 5° sentiero, l'allievo studia che ogni manifestazione può avere 5 diverse modalità di espressione, le forme possono essere eseguite fondamentalmente in 5 modi diversi, associati ai 5 elementi della simbologia Taoista (Wu Xing, i 5 Agenti, acqua, legno, fuoco, terra e metallo) a cui corrispondono ad esempio le 5 emozioni primarie e altrettanti parti del corpo umano.
L'allievo arriva così al 6° sentiero, che lo conduce ad una espressione più sana e integra del corpo umano e dei suoi movimenti, con le 6 armonie (Liu He) l'allievo comprende come le diverse parti del corpo siano collegabili e armonizzabili per aumentare l'efficacia e l'impatto delle proprie tecniche (e della presenza che vuole avere nella vita di tutti i giorni...), divise in 3 armonie interne e 3 armonie esterne (San Nei He, San Wai He).
Si arriva alla studio delle 7 stelle o 7 angoli di attacco, come 7° sentiero di studio (Qi Xing) che la simbologia taoista asssocia alle sette stelle dell'orsa maggiore, in cui l'allievo sperimenta la variabilità tattica e strategica nell'adattare a situazioni diverse e spesso imprevedibili tutto quello che ha studiato nei cammini precedenti, applicandoli al combattimento.
La conquista dell' ultimo e 8° sentiero, porta l'allievo a sviluppare e ottimizzare l'uso dei sensi, interiori e esteriori (percettivi) portandolo a dare nuova enfasi ad ogni tecnica e costringendolo a rivisitare tutto il bagaglio appreso precedentemente alla luce delle nuove conquiste.

L'allievo diventa così padrone del BaJi Quan, il Pugno degli Otto Sentieri.

Tra le forme di base troviamo:

  1. Liu Da Kai (Le 6 Grandi Aperture)
  2. BaJi Xiao Jia (La forma Baji della Piccola Struttura)
  3. BaJi Da Jia (La forma BaJi della Grande Struttura)
  4. JinGang BaShi (La Forma delle 8 Posizioni del Guerriero di Diamante)
  5. Forme a coppia
  6. Sequenze della Tradizione Shaolin Ba Ji Quan
  7. Forme di Lancia

Lo stile Shaolin BaJi Quan, sebbene mantenga gli stessi principi dello stile praticato originariamente fuori dal tempio, si avvale di differenti metodologie di allenamento, che sono proprie alla matrice filosofica interna dello stile Shaolin e di cui sono impregnati tutti gli stili che ne fanno parte.
In più i monaci si tramandano delle sequenze/forme tecniche loro proprie, che non fanno parte del bagaglio tecnico ufficiale dello stile.

Il praticante ideale per lo stile Shaolin BaJi Quan possiede gambe robuste, un pò tarchiate, grande incassatore, se possibile spalle larghe e forti, come pure le anche e tutte le articolazioni come le ginocchia e i gomiti.
Deve possedere tendini forti e resistenti, come pure una buona struttura ossea.
I sensi devono essere perfetti, ricettivi e adatti per un allenamento che li possa potenziare.
Deve essere temerario, senza inutili paure di farsi male o ferirsi in combattimento, deve amare la mischia e il contatto fisico.
Non deve essere aggressivo (caratteristica che mai deve essere presente, in alcun praticante Shaolin!) ma anzi, freddo e ponderato nelle sue azioni, ma al contempo deciso e privo di ripensamenti una volta decisa la strada da intraprendere.

CURIOSITA' STORICHE

Si racconta che la storia dello stile, le sue tecniche e le sue strategie di allenamento siano state trascritte e custodite gelosamente all'interno di un libro dalla famiglia Wu, questo libro che prende il nome di Quan Pu (Il Libro dello Stile) fu trascritto nel 1936 dal nonno dell'attuale caposcuola, il Maestro Wu Lian Zhi,  dal testo originale steso nel tardo '700, ricco anche di racconti eroici che vedono protagonisti i praticanti di BaJi.
Secondo la leggenda, per preservare il prezioso testo dalle terribili repressioni attuate dalle guardie rosse durante la rivoluzione culturale, il libro venne murato all'interno di una parete nella casa della famiglia Wu.

Il monaco Taoista Lai, secondo gli annali di Shaolin, si chiamava Lai Lan Tian e durante i suoi viaggi per scappare dai Manciù, si recò anche presso il monastero di Shaolin sul monte Song, dove rimase rifugiato per qualche tempo.
All'interno del monastero egli trasmise il suo gongfu a due monaci, Ru Rong e Ru Lang che appresero il BaJi Quan.
I due monaci inserirono lo studio del BaJi Quan all'interno del repertorio di stili studiati a Shaolin e lo trasmisero alle future generazioni di monaci.