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Aprile 2010

SHEN FA - I Metodi del Corpo

Durante le esibizioni che, di solito agli inizi dell'estate, le scuole di gongfu organizzano per esibire le proprie performance al pubblico, capita spesso di notare come, durante l'alternarsi degli allievi, molti di questi abbiano dei modi di muoversi e di condurre le tecniche in modo molto "personale" e in assoluta disarmonia con gli altri (...e spesso anche con se stessi) il che rende assai dubbio il metodo di insegnamento e la corretta trasmissione degli stili che vengono presentati.
Normalmente il pubblico generico non si accorge di queste stranezze, non essendo competente al massimo può notare differenze di portamento, potrà commentare su alcune tecniche pensandole "goffe" o magari semplicemente "inusuali".
Spessissimo abbiamo assistito, durante esibizioni di rilievo, ad allievi e allieve di evidente grado avanzato (ah, che comodità le cinture!) che barcollavano letteralmente durante posizioni di equilibrio su una gamba o che muovevano le spalle in completa diacronia con le anche, il tutto per portare calci e pugni ai compagni che in quel momento si esibivano davanti a loro.

Adesso, escludendo ovviamente componenti emotive come l'ansia da esibizione, timidezze, paura di fallire, e via dicendo, che si possono facilmente notare da altre manifestazioni della persona, vorrei sottolineare come in molte scuole di gongfu manchi realmente un insegnamento di quali siano i principi di movimento che dovrebbero accompagnare l'allenamento degli allievi, sia durante le lezioni con il maestro sia, cosa più importante, durante l'allenamento "a solo", quando cioè l'allievo da solo magari a casa o al parco, allena il proprio gongfu.
Risulta quindi necessario e indispensabile che all'allievo vengano chiariti e trasmessi il prima possibile, compatibilmente con il suo ritmo di apprendimento, i principi di movimento propri dello stile che sta studiando e che, presumibilmente, lo accompagneranno negli anni a venire, durante tutto lo studio del suo gongfu.

Ogni stile di gongfu, quale che sia, ha sviluppato nel corso dei secoli una esperienza di insegnamento dal quale un Maestro non può esimersi, a meno che non sia uno di quei maestri improvvisati, con un attestato rilasciato per corrispondenza, non è possibile ignorare il patrimonio di esperienze che lo stile ha accumulato in fatto di insegnamento agli allievi, durante i secoli; in questo bagaglio sono inclusi gli errori più comuni che gli allievi fanno e potrebbero fare in determinate occasioni, sono inclusi i consigli, gli esercizi correttivi e infine, importantissimi, tutti i principi di movimento, di allenamento, di combattimento presenti nello stile di gongfu che si sta insegnando.

Poichè questo articolo è puramente introduttivo alla questione che stiamo portando alla luce, ci limiteremo a dire, in maniera sommaria, che i principi di un qualsiasi stile di gongfu possono essere suddivisi in 3 tipologie: principi di allenamento, principi di comportamento e principi di combattimento.

Senza entrare, quindi, troppo nei dettagli della questione, analizziamo per un attimo i principi di allenamento.
Questi sono suddivisi in ulteriori tipologie, infatti fra i principi di allenamento troviamo quelli che sono i principi di movimento dello stile, poi i principi estetici e infine i principi di allenamento veri e propri.

Movimento e allenamento non sono la stessa cosa!

Per principi di movimento si intendono tutte quelle accortezze, anatomiche e fisiologiche, che ogni allievo che pratica uno stile deve sempre tenere a mente e che deve sempre rispettare, senza alcuna deroga, pena il danneggiamento più o meno grave del suo stesso corpo.

Ad esempio, spessissimo mi capita di vedere praticanti, e anche maestri, che eseguono (..e purtroppo insegnano!) la posizione del gongbu (posizione dell'arciere) con i piedi molto distanziati e a "L", cioè con la punta del piede dietro verso l'esterno e la punta del piede davanti esattamente in posizione frontale, a 90° rispetto a quella dietro (da cui il nome a L).
L'errore più grande è fisiologico, e su entrambi i piedi, quello dietro infatti, corrispondente alla gamba tesa (chiamata di supporto all'arco) impone, in questo modo, ai tendini della caviglia di restare in torsione estroflessa, finchè la posizione è mantenuta statica va più o meno tutto bene, ma se questa viene sfruttata durante uno spostamento con repentino cambio di peso, o peggio ancora, per resistere ad un colpo dell'avversario ecco che su quel tendine in torsione carichiamo magari 50-60 kg di peso!

Quel tendine è destinato ad un continuo logorio che inevitabilmente lo porterà a danneggiarsi irreparabilmente.

Ma come dicevamo il danno è su entrambe la gambe, infatti anche la gamba davanti deve sopportare un bel carico, ma essendo quella piegata, la tensione non sarà a livello della caviglia ma del ginocchio, infatti mantenendo il piede in posizione perfettamente allineata frontalmente il menisco fa da "muro" alla pressione del liquido sinoviale che viene compresso in avanti, tanto più la posizione sarà larga in avanti tanto più sarà alta questa pressione.

Anche qui, finchè la posizione viene mantenuta statica più o meno tutto bene, ma durante gli spostamenti (sopratutto quando si deve indietreggiare con forza!) la capsula sinoviale può infiammarsi a causa della continua pressione longitudinale ed ecco che cominciano i primi dolorini al ginocchio! Dopo 3-4 anni di pratica il ginocchio si butta via!

Questa descrizione serve per far comprendere quanto sono importanti i principi di movimento da adottare continuamente durante l'esecuzione dei passi e degli spostamenti.
Esistono accortezze analoghe da studiare e tenere a mente per ogni singola posizione di gongfu, mabu, xiebu, dulibu, fengbu e via dicendo.

Tutti questi principi vengono chiamati, tradizionalmente, SHEN FA che letteralmente significa "I Metodi del Corpo".
In realtà "Shen Fa" è la contrazione di SHEN DONG FANG FA (方法), la cui traduzione completa è "I Metodi di Movimento del Corpo" .

All'interno degli Shen Fa troviamo tutti i principi di movimento propri dello stile (in altri stili l'insieme dei principi può avere nomi diversi a seconda della regione della Cina dove è nato lo stile di gongfu che si studia o dal suo periodo storico), per quanto riguarda lo Shaolin , ad esempio, troviamo tutte le accortezze di natura medica (anatomica e fisiologica) da prendere sempre in considerazione come pure i principi di movimento interni.
Infatti spesso ci si dimentica che il corpo umano è un tutt'uno connesso, con parti completamente interagenti con le altre e reciprocamente relazionate, per cui praticare una serie di esercizi in una determinata sequenza piuttosto che in un'altra produce effetti completamente differenti!
Così come per cucinare una ricetta non basta sapere quali sono gli ingredienti da usare e in quali quantità, ma serve conoscere il preciso ordine in cui trattarli, così per un allenamento sano e che possa dare buoni frutti non basta sapere solamente i singoli principi di movimento e la loro importanza reciproca ma bisogna anche sapere in che modo si relazionano fra di loro.
Il corpo umano è formato da molteplici sottosistemi, ad esempio il sistema formato dal torrente sanguigno che bagna e irrora con le sue sostanze nutritive ogni singola cellula del corpo, oppure connesso ad esso esiste il sistema linfatico, che trasporta i materiali di scarto depurati dal flusso sanguigno, poi abbiamo vari sistemi neurologici (simpatico e parasimpatico), ghiandolari (endocrini e esocrini) e infine energetici che permettono agli organi di funzionare correttamente coordinando alla perfezione tutti gli altri sistemi.

Ecco che se andiamo, con determinati esercizi, a toccare uno qualsiasi di questi sottosistemi, per connessione andremo a smuovere anche gli altri sottosistemi direttamente connessi ad esso, in una catena di relazioni che bisogna conoscere almeno in quelli che sono i loro principi generali.

Non per caso moltissimi grandi Maestri di gongfu del passato erano medici, agopuntori, erboristi o comunque scienziati del tempo, e in alcuni casi hanno voluto trasmettere le loro conoscenze all'interno degli stili di gongfu che praticavano e insegnavano agli allievi, lo hanno fatto creando delle sequenze di esercizi, forme anche in questo caso, ma non per lo scopo di sviluppare tecniche marziali, ma per allenare e trasmettere i corretti principi e metodi di movimento.
Sono nate così diverse sequenze, molte sono andate perdute nei millenni, altre si sono conservate e sono giunte fino a noi, migliorate di Maestro in Maestro e nella nostra Scuola sono considerate dei veri gioielli di conoscenza donatici dai Maestri del passato.

Praticare queste sequenze, senza conoscere i principi che ci sono dietro, è ancora possibile, il danno è limitato, ci si limita a farle, bene si spera, e solo con la ripetizione si possono ottenere discreti risultati, ma ovviamente, studiarle per estrapolarne i principi e praticarle mettendoli concretamente in atto è tutt'altra cosa!

Insegniamo agli allievi ad affascinarsi di fronte a questi studi e a trattare sempre con rispetto e devozione queste sequenze, studiarle da una soddisfazione enorme poichè di fronte all'allievo si apre un mondo di concetti e rappresentazioni da un passato ormai dimenticato, ma che si cerca di comprendere e di rendere attuale.

Nella nostra Scuola sono diverse le sequenze di Shen Fa che si studiano, tra queste abbiamo:

  1. Dong Tian Jing (Sequenza del Cielo Invernale)

  2. Xia Tian Jing (Sequenza del Cielo Estivo)

  3. Ba Duan Jing (Sequenza degli Otto Pezzi di Broccato)

  4. Yi Jin Jing (Sequenza del Mutamento dei Tendini)

  5. Xi Sui Jing (Sequenza per la purificazione del Midollo)

Per questo gli Shen Fa sono la prima cosa che viene studiata nel nostro Sistema, e accompagneranno ogni allievo durante la sua pratica anche nelle tappe successive di apprendimento, da quando inizia a studiare le posizioni di base fino allo studio delle forme più complesse.

Chi pratica gongfu rispetto a chi pratica boxe o altri sport da combattimento ha, e deve avere, una aspettativa di salute nella pratica della disciplina molto lunga, Maestri cinesi arrivano tranquillamente a 80-90 anni praticando ancora il loro gongfu fin da quando erano bambini, praticano con forza e vigore, dimostrando una elasticità e robustezza articolare che per loro è una assoluta normalità.

Il gongfu in un'epoca come la nostra, dove non è più necessario rischiare la vita e la morte in combattimento, come accadeva invece un tempo, deve mostrare tutta la sua conoscenza e profondità permettendoci di vivere in salute e sviluppando al contempo tutte le abilità che lo hanno reso la più vasta e complessa arte marziale al mondo.

Centro Studi Gongfu Tradizionale
Gruppo Ricerche Storiche e Filosofiche